Girato con l'aiuto dei francesi, è questo il primo lungometraggio che ci giunge dalla Papuasia - Nuova Guinea, una paese dalla comunicazioni difficili con il resto del mondo: il che già dice molto del suo interesse. Tinpis vuol dire scatola di sardine, ma è il nome del taxi-brousse usato laggiù. Inseguendo le vicissitudini tragicomiche (e anche fin troppo vicine ai riferimenti comici della commedia occidentale) dell'erranza, il film tocca molti aspetti non solo del folclore, ma del sociale, del politico, del culturale del proprio paese.
Il tassi rosso diventa una sorta di oggetto di culto introdotto in una cultura ancora vergine: un'intrusione che riesce a tratti a sviscerare certe contraddizioni dell'equazione progresso - civiltà nei nuovi mondi.